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La filosofia delle Storie Sociali

Le Storie Sociali sono un modo per aiutare le persone nello Spettro autistico a capire meglio le situazioni e le aspettative sociali e sfruttano al loro interno molti criteri di scrittura del linguaggio semplice.

Le Storie Sociali, sviluppate da Carol Gray, si basano su una filosofia che ha cinque punti principali:

  • Niente assunzioni: I genitori e i professionisti spesso fanno ipotesi sbagliate su cosa pensano e provano le persone con autismo. Invece di assumere, dovremmo raccogliere informazioni accurate per scoprire come aiutarli meglio e rendere le loro vite più felici.

  • Responsabilità condivisa: Le situazioni sociali coinvolgono almeno due persone; quindi, entrambe le parti hanno un ruolo da svolgere nel farle funzionare. Se c’è un problema, non è solo colpa della persona con autismo, ma anche dell’altra persona che potrebbe non capirla bene.

  • Prospettive uguali ma diverse: Le persone con autismo e le persone senza autismo possono vedere le cose in modo diverso, ma nessuna delle due ha torto. Hanno entrambe punti di vista validi. Il modo migliore per affrontare questo è imparare come ogni parte vede la situazione e condividerla rispettosamente.

     

  • Niente litigi: Poiché entrambe le prospettive sono valide, non ha senso cercare di cambiarle o dimostrarle sbagliate. Invece, dovremmo cercare modi per risolvere il problema insieme e trovare una soluzione che funzioni per entrambe le parti.

  • Curiosità al posto di confusione: A volte, le persone autistiche possono agire o rispondere in modi che ci confondono. Invece di arrenderci o dire “Abbiamo provato di tutto”, dovremmo rimanere curiosi e cercare di capire perché fanno quello che fanno. C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e pensare.

Cos’è una Storia Sociale?

Una Storia Sociale è una breve storia che racconta a una persona nello Spettro una situazione, abilità, risultato o concetto specifico. Segue 10 criteri che assicurano che sia chiara, utile, rispettosa e sicura per la persona che la legge. Questi criteri sono:

  • L’obiettivo: La storia ha uno scopo chiaro e mira a condividere informazioni accurate in un modo che sia adatto alla persona nello Spettro.

  • La scoperta: La storia si basa su informazioni rilevanti che l’autore raccoglie per capire meglio la persona nello Spettro e per decidere quale argomento e focus la storia dovrebbe avere. Almeno la metà delle storie dovrebbe celebrare i successi della persona nello Spettro.

  • Le parti e il titolo: La storia ha un titolo che dice di cosa parla, un’introduzione che spiega l’argomento, un corpo che dà più dettagli e una conclusione che riassume e rinforza le informazioni.

  • Il formato: La storia è scritta e presentata in un modo che si adatta alle abilità, alla durata dell’attenzione, allo stile di apprendimento e agli interessi della persona nello Spettro.

  • La voce e il vocabolario: La storia usa un tono e delle parole amichevoli e di supporto che sono appropriate per la persona nello Spettro. Usa frasi al primo o al terzo persona (non al secondo), al passato, presente o futuro, un linguaggio letterale e accurato e un significato chiaro e coerente.

  • Le domande: La storia risponde ad alcune domande che descrivono la situazione, come dove avviene, quando avviene, chi è coinvolto, quali sono gli indizi importanti, come agire o rispondere e perché è importante farlo.

  • Le frasi: La storia ha due tipi di frasi: descrittive e di coaching. Le frasi descrittive dicono i fatti sulla situazione, senza fare alcuna assunzione, giudizio o opinione. Le frasi di coaching danno alcuni suggerimenti o consigli su come comportarsi o affrontare la situazione, in modo gentile e di supporto.

  • La formula: La storia ha più frasi descrittive che di coaching. Questo fa sì che la storia spieghi più che istruisca.

  • La revisione: La storia non è finita dopo la prima bozza. Viene controllata dalle persone che conoscono bene la persona nello Spettro e modificata se necessario, per assicurarsi che segua tutti i criteri e sia adatta alla persona nello Spettro.

  • L’implementazione: La storia non viene solo letta una volta e dimenticata. Viene usata in un modo che aiuta la persona nello Spettro a capirla e ricordarla. Alcuni dei passi per farlo sono: pianificare come rendere la storia facile da comprendere e sostenere, rivedere la storia regolarmente, introdurre la storia in modo positivo, monitorare gli effetti della storia, organizzare le storie in modo logico, combinare diverse storie per insegnare nuovi concetti, ripetere e aggiornare le storie se necessario, lodare i successi della persona nello Spettro e rimanere aggiornati sulle ultime ricerche e sviluppi sulle Storie Sociali.

Che rapporto c’è tra Linguaggio Semplice e Storie Sociali?

Il linguaggio semplificato e le storie sociali sono correlati perché entrambi mirano ad aiutare le persone nello Spettro a capire e comunicare meglio. Il linguaggio semplificato è un modo di usare parole e frasi che sono chiare, letterali e facili da comprendere. Le storie sociali sono storie che descrivono una situazione, una competenza, un risultato o un concetto in un modo adatto alla persona nello Spettro. Il linguaggio semplificato può essere usato per scrivere storie sociali che siano più efficaci e significative per il pubblico. Il linguaggio semplificato dovrebbe essere implementato in una storia sociale seguendo alcune linee guida, come:

  • Usare affermazioni in prima o terza persona, non in seconda persona “tu”. Questo aiuta la persona nello Spettro a identificarsi con la storia ed evitare confusione.

  • Usare il tempo passato, presente o futuro in modo coerente e accurato. Questo aiuta la persona nello Spettro a capire la sequenza e il tempismo degli eventi.

  • Usare un tono positivo e paziente. Questo aiuta la persona nello Spettro a sentirsi supportata e incoraggiata.

  • Usare un linguaggio letterale e accurato. Questo aiuta la persona nello Spettro a evitare incomprensioni o interpretazioni errate.

  • Usare un significato chiaro e coerente. Questo aiuta la persona nello Spettro ad apprendere e ricordare le informazioni.

Questi fattori assicurano che la storia sociale usi un linguaggio semplificato che sia descrittivo, significativo, rispettoso e sicuro per la persona nello Spettro.

Per maggiori informazioni sulle Storie sociali: https://carolgraysocialstories.com/

Fonte immagine : “Behavior Social Stories” de The Autism Helper

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